In un anno di epidemia del Covid-19 abbiamo viste di cotte e di crude. Ci siamo visti chiudere in casa,  ci è stato tolto il cazzeggio serale tra locali, palestre, cinema, mercatini ecc.
La nostra vita si aggira tra mascherine, gel igienizzante, Prime e cibo da asporto.
Finalmente però si inizia a scorgere una luce infondo al tunnel, stanno arrivando i vaccini. Per il momento solo per poche categorie di lavoratori. La categoria dei sanitari è già quasi completa, mentre quella del personale scolastico è appena cominciata. La Regione Puglia, in attesa che quest’ultima categoria sia completamente vaccinata ha emesso una ordinanza mettendo in Didattica a Distanza tutti gli studenti.
Al contrario di quanto diceva la ex ministra Azzollina, la scuola non è certo più sicura di qualsiasi altro posto affollato. All’interno dei locali scolastici, così come in un supermercato o in una palestra, il virus, lo stesso che sta mietendo vittime in tutto il mondo, è libero di girare, di muoversi, di infettare chiunque.
Molti sono i docenti infettati quanti le famiglie che hanno dovuto mettersi in quarantena fiduciaria. Tanta gente ha dovuto pagare uno scotto enorme, sia in termini di salute che lavorativi. Molte imprese chiuse o in ginocchio a causa dei DPCM che si sono susseguiti negli ultimi 12 mesi.
I ragazzi fungono da vettori tra docenti e famiglie. Infatti da studi effettuati sul Covid-19, pare che la percentuale di minori infetti sia estremamente bassa.
Dicevamo quindi che spesso i minori fanno da sponda alla trasmissività del virus in entrambe le direzioni. Purtroppo, a differenza dei genitori che devono subire le conseguenze in silenzio (quarantena, assenza dal lavoro con conseguente carenza di soldi e tutto ciò che ne consegue), il personale scolastico può rivalersi dall’onta di essere stati esposti solo denunciando i genitori positivi e richiedere risarcimento per “attentato alla vita di un pubblico ufficiale”.
A riprova di ciò sono le tante denunce che i docenti, con tanto di stipendio fisso, hanno fatto ai genitori liberi professionisti, minandone la stabilità finanziaria e famigliare.
Per prevenire questa piaga dilagante, il Governatore pugliese, Michele Emiliano, ha sospeso le lezioni in presenza con un’ordinanza.
Lo strato demografico dell’attuale personale scolastico è fatto di over 50 enni che guardano in modo riottoso la spinta verso il digitale che questa epidemia ha fatto fare alle scuole. Le stesse persone che hanno chiesto a gran voce ai sindacati di evitare ad ogni costo l’informatizzazione.
Lo stesso strato che risulta più fragile a confronto con il virus che sta facendo tremare il mondo intero.
Proprio per proteggere questa categoria la regione ha chiuso le scuole preferendo le lezioni in Didattica Digitale Integrata alle classi pollaio.
A 24 ore da quest’ultima ordinanza, il tar ha bocciato l’idea di Emiliano riportando tutti in classe. Il governatore ha allora rifatto l’ordinanza migliorandola a prova di Tar.
A conseguenza di queste decisioni altalenanti le famiglie sono state gettate nel panico, nella confusione!
Scuola in presenza o in DAD? Cosa accadrà?
Rimaniamo in attesa degli sviluppi.

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